Vittorio Emanuele I di Savoia, noto anche come Vittorio Emanuele I di Sicilia, nato il 24 luglio 1759 a Torino e morto il 10 gennaio 1824 a Moncalieri, è stato un membro della casa reale di Savoia che ha regnato come re di Sardegna dal 1802 al 1821 e come re del Regno di Sicilia dal 1816 al 1820.
Vittorio Emanuele I è salito al trono nel 1802, succedendo a suo fratello Carlo Emanuele IV. Durante il suo regno, il re ha cercato di modernizzare il regno, promuovendo lo sviluppo economico e l'istruzione. Ha anche introdotto riforme amministrative e giudiziarie.
Durante le guerre napoleoniche, Vittorio Emanuele I ha avuto un rapporto difficile con Napoleone Bonaparte. Inizialmente, si alleò con la Francia, ma successivamente si oppose all'influenza francese e si unì alle potenze anti-napoleoniche. Nel 1814, ha partecipato al Congresso di Vienna, che ha riorganizzato l'Europa dopo la caduta di Napoleone.
Nel 1815, dopo la caduta di Napoleone, il Regno di Sicilia fu unificato con il Regno di Napoli, creando il Regno delle Due Sicilie. Vittorio Emanuele I divenne re del nuovo regno, ma non riuscì a guadagnare il sostegno popolare, a causa della sua vicinanza alla nobiltà e alla Chiesa.
Nel 1820, scoppiò una rivoluzione in Sicilia, che si estese al resto del regno. Vittorio Emanuele I si dimise in favore del figlio Carlo Felice e si ritirò a vita privata. Morì nel 1824 a Moncalieri.
Vittorio Emanuele I è stato descritto come un sovrano conservatore che, nonostante i suoi sforzi per modernizzare il regno, è stato osteggiato dalle forze conservatrici dell'epoca. La sua figura è controversa, con alcune fonti che lo descrivono come un sovrano freddo e distante, mentre altre lo ritraggono come un sovrano interessato al benessere del suo regno.
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